abbiamo a cuore il tuo udito


stuttura e problemi legati all'udito

L'ORECCHIO - la struttura

  • - ORECCHIO ESTERNO

    L’orecchio esterno è composto dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo.


    Il padiglione auricolare è costituito da un lenbo di cartilagine a forma di conca e ricoperto da pelle, al centro del padiglione auricolare si apre l’orifizio uditivo esterno.


    Il condotto uditivo esterno, ha il compito di convogliare i suoni all’interno, finchè possano giungere in profondità dove è situata la membrana timpanica.

  • - ORECCHIO MEDIO

    L’orecchio medio è suddiviso in:


    • Tuba uditiva o di Eustachio
    • Cassa del timpano
    • Apparato mastoideo

    La tuba di Eustachio è un canale che pone in comunicazione la rinofaringe con la cassa del timpano.


    La cassa del timpano è una fessura appiattita a forma di lente biconcava; vi si distinguono due pareti, laterale e mediale, ed una circonferenza suddivisa in quattro pareti : anteriore, posteriore, superiore, inferiore.

    La parete laterale è costituita quasi interamente dalla membrana timpanica, ispezionabile mediante l’otoscopia.

    All’interno della cassa timpanica oltre al timpano vi troviamo la catena ossiculare composta da tre piccoli ossicini chiamati : martello, incudine e staffa.

    La catena ossiculare ha il compito di trasmettere l’onda acustica dal timpano alla coclea.


    L’apparato mastoideo è costituito da un insieme di cellule ossee che occupano il processo mastoideo.

  • - ORECCHIO INTERNO

    L’orecchio interno è costituito da un labirinto osseo e da un labirinto membranoso, tra i quali si interpone lo spazio perilinfatico, in cui è contenuto un liquido detto perilinfa.


    L’organo più importante è rappresentato dalla coclea che è costituita da una serie di cellule dette ciliate o stereociglia.

    Essendo quest’ultime di numero limitato (circa 16.000), tendono con l’invecchiamento a ledersi causando quindi la tipica riduzione della capacità uditiva detta propriamente presbiacusia.

  • - VIE UDITIVE CENTRALI

    Il nervo acustico è situato nel condotto uditivo interno e trae origine dall’insieme delle fibre nervose cocleari afferenti ed efferenti.

    Ha il compito di trasportare il segnale acustico divenuto ormai elettrico al cervello per essere poi decodificato.

problemi dell'udito

acufeni e sordità

sordità

Per sordità (ipoacusia) si intende una riduzione, più o meno grave, dell’udito.
Al fine di definire cosa si debba intendere per ipoacusia è necessario stabilire il significato della normalità uditiva (normoacusia). Solitamente si definisce come normoacusico un soggetto in grado di percepire suoni di intensità pari o inferiore a 20-5 dB per tutte le frequenze del campo tonale. L’ipoacusia può essere
unilaterale o bilaterale. Di entità lieve, media, grave e gravissima (gradazione che può basarsi sul giudizio soggettivo del paziente o sulla determinazione della soglia audiometrica).


In rapporto alla sede del danno l’ipoacusia può essere classificata in:

  • TRASMISSIVA: espressione di una lesione a carico dell’apparato di trasmissione (orecchio esterno e medio);
  • NEUROSENSORIALE: espressione di una lesione a carico dell’apparato di trasduzione (cellule ciliate) o di invio del segnale ai centri nervosi (nervo acustico);
  • MISTA: se vi è una contemporanea sofferenza dell’apparato di trasmissione e di trasduzione;
  • TRAUMA ACUSTICO: si tratta di una diminuzione dell’udito conseguente all’esposizione prolungata a rumori di elevata intensità.

acufeni

Sono percezioni sonore in assenza di una stimolazione fisiologica. Dovrebbero essere differenziati dai cosiddetti acufeni oggettivi, costituiti da rumori prodotti da strutture vicine all’orecchio, di origine vascolare, tubarica, muscolare, articolare, spesso percepibili anche da parte dell’operatore. Nel 90% dei casi gli acufeni si manifestano associati o conseguenti a patologie dell’orecchio ed è possibile affermare che non esiste patologia auricolare esente dalla possibilità di essere associata ad acufeni. Si ritiene che il 10% circa della popolazione sia affetta da acufeni continuativi e che nello 0,5% siano di intensità tale da determinare fastidio.


Dal punto di vista clinico l’aspetto più importante da valutare è la capacità o meno di sopportazione del sintomo da parte del paziente, con tutte le possibili ricadute sulla qualità di vita (nervosismo, insonnia, ridotta capacità di concentrazione, depressione, ecc).  Un buon rapporto con l’acufene può portare alla sua scomparsa (o comunque sopportazione), mentre un notevole grado di fastidio derivato dalla sua presenza è spesso conseguente ad una patologica attenzione allo stesso.


In mancanza di terapie mediche o chirurgiche sicuramente efficaci, si possono utilizzare
strategie terapeutiche volte ad ottenere una migliore convivenza con il disturbo.

cosa fare?

l'audioprotesista

L’audioprotesista (Dottore in Tecniche Audioprotesiche) è il professionista sanitario laureato che si occupa della correzione dei deficit uditivi tramite interventi riabilitativi. Il professionista provvede alla selezione, adattamento ed applicazione del dispositivo medico uditivo, utile a correggere e ristabilire i deficit della dinamica uditiva; mediante atti di piena autonomia e propria responsabilità professionale.

 

Il Dottore in Tecniche Audioprotesiche, riconosciuto dalla Repubblica Italiana deve essere in possesso, per poter svolgere la professione, della laurea in Tecniche Audioprotesiche che si consegue presso la facoltà di Medicina e Chirurgia.

  • - OTOSCOPIA

    Viene condotta mediante l’esplorazione esterna della regione auricolare e con il video otoscopio.

    Attraverso l’otoscopia è possibile esplorare il condotto uditivo esterno e la superficie esterna della membrana timpanica.

  • - AUDIOMETRIA TONALE LIMINARE

    E’ un test il cui scopo è la determinazione della minima intensità acustica percepibile del soggetto in esame, alle diverse frequenze del campo tonale.


    Il test viene eseguito inviando al soggetto dei toni puri tarati in termini di frequenza e di intensità. Viene determinata la soglia per le frequenze comprese tra 125 Hz 8000 H, con un range di intensità compreso tra 10 e 120 dB HL.


    La ricerca della soglia viene condotta secondo due modalità:


    • per via aerea, mediante le cuffie
    • per via ossea , mediante un vibratore appoggiato sulla mastoide.

     

    I valori di soglia vengono riportati su un diagramma, definito audiogramma.

  • - AUDIOMETRIA SOPRALIMINARE

    Una serie di test che vengono eseguiti con stimolazioni acustiche di intensità superiori alla soglia e che consentono di definire la possibilità di recruitment o di adattamento, informazioni essenziali per una buona resa protesica.

  • - AUDIOMETRIA VOCALE

    A differenza dei test precedenti, nei quali si utilizzano toni puri, l’audiometria vocale si basa sulla presentazione di messaggi linguistici che il soggetto deve non solo percepire ma anche comprendere (intellegibilità).


    Il test consente di prevedere e valutare il risultato di una protesizzazione acustica.

valutazione della funzionalità uditiva

le fasi

  • - OTOSCOPIA

    Viene condotta mediante l’esplorazione esterna della regione auricolare e con il video otoscopio.

    Attraverso l’otoscopia è possibile esplorare il condotto uditivo esterno e la superficie esterna della membrana timpanica.

  • - AUDIOMETRIA TONALE LIMINARE

    E’ un test il cui scopo è la determinazione della minima intensità acustica percepibile del soggetto in esame, alle diverse frequenze del campo tonale.


    Il test viene eseguito inviando al soggetto dei toni puri tarati in termini di frequenza e di intensità. Viene determinata la soglia per le frequenze comprese tra 125 Hz 8000 H, con un range di intensità compreso tra 10 e 120 dB HL.


    La ricerca della soglia viene condotta secondo due modalità:


    • per via aerea, mediante le cuffie
    • per via ossea , mediante un vibratore appoggiato sulla mastoide.

     

    I valori di soglia vengono riportati su un diagramma, definito audiogramma.

  • - AUDIOMETRIA SOPRALIMINARE

    Una serie di test che vengono eseguiti con stimolazioni acustiche di intensità superiori alla soglia e che consentono di definire la possibilità di recruitment o di adattamento, informazioni essenziali per una buona resa protesica.

  • - AUDIOMETRIA VOCALE

    A differenza dei test precedenti, nei quali si utilizzano toni puri, l’audiometria vocale si basa sulla presentazione di messaggi linguistici che il soggetto deve non solo percepire ma anche comprendere (intellegibilità).


    Il test consente di prevedere e valutare il risultato di una protesizzazione acustica.

  • - PROVA DELLA SOLUZIONE SU MISURA

    Il Centro Acustico Sonoor offre la possibilità di provare gratuitamente l’apparecchio acustico permettendo così al paziente di verificarne la funzionalità e di riabituarsi all’ascolto, cogliendone i numerosi benefici nella vita di tutti i giorni. Durante il periodo di prova sono previsti dei controlli e dei follow-up periodici con adeguate regolazioni e misurazioni in situ.

  • - PERSONALIZZAZIONE DELL'APPARECCHIO ACUSTICO

    Il fitting dell'apparecchio acustico viene eseguito tramite un software che consente di ottimizzare un'esperienza acustica confortevole per ogni esperienza di ascolto. 

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